….C’era una volta un gruppo di bambini che non aveva mai fatto teatro. Me li sono ritrovati davanti all’Educamp e, come fanno gli allenatori, li ho educati alle basi di questo linguaggio:”Si fa punto quando il pubblico ride o applaude o, se lo spettacolo è triste, si commuove!”. Tre giorni passati ad allenarsi ai principi di questo gioco: come fingere di essere un personaggio, come farsi sentire amplificando bene la voce, come usare lo spazio del palcoscenico ecc… Poi il quarto giorno ci siamo dedicati alla fantasia e i bambini hanno scelto dei costumi da una ricca collezione che avevamo a disposizione. Ognuno ha scelto il costume che più gli piaceva e poi, davanti agli altri, ha improvvisato la descrizione del suo personaggio, ispirato dal costume che aveva addosso. Gli altri bambini potevano fare delle domande, come una vera e propria intervista, e così abbiamo scoperto la storia di ogni personaggio. Poi, seduti in cerchio, abbiamo messo insieme le varie storie e creato un unico racconto che poteva racchiuderle un po’ tutte.Infine non ci è rimasto che provare le scene per rappresentare la storia davanti al pubblico. Guidati da me i bambini hanno improvvisato le scene, le battute, le azioni e i movimenti. Il mio compito era solo quello di riportare la loro attenzione alle regole fondamentali imparate. Tutto è stato farina del loro sacco, a volte facilitati di più altre di meno, ma comunque niente è stato imposto o suggerito. E alla fine l’obiettivo è stato raggiunto: i bambini si sono divertiti e il pubblico pure!!!!!

Questo è il racconto di Luca dopo la prima settimana di Educamp alla San Camillo